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sabato 18 luglio 2009

LA DIETA ATKINS

La dieta Atkins, dopo aver raccolto molti consensi e critiche negli Stati Uniti, è recentemente sbarcata anche in Europa e in Italia, dove ha suscitato molto scalpore.

La "Atkins Nutritional Approach" (Approccio Nutrizionale Atkins), è una dieta a basso tenore di carboidrati creata dal Dr. Robert Atkins basandosi su di una dieta che trovò nel Journal of the American Medical Association e che utilizzò per risolvere il suo sovrappeso. In seguito la divulgò, personalizzandola, in vari libri, a cominciare dal Dr. Atkins' Diet Revolution del 1972. Nella versione rivista, Dr. Atkins' New Diet Revolution, alcuni concetti sono cambiati, ma l'idea di base resta la stessa.

Perché la DIETA ATIKINS funziona?

Simile per molti aspetti alla dieta metabolica, la dieta Atkins punta a mantenere costanti i livelli di insulina , trasformando l'organismo in una vera e propria macchina "brucia grassi". Limitando fortemente l'assunzione di carboidrati, questa dieta costringe il corpo ad utilizzare i lipidi e le proteine come fonte energetica alternativa. Una simile strategia alimentare favorisce un rapido dimagrimento, dato che:
aumenta il senso di sazietà con conseguente riduzione spontanea dell'ingestione di cibo
accresce il dispendio energetico quotidiano (grazie all'elevato apporto proteico)
stimola la produzione di ormoni anabolici che, abbinati ad un'attività fisica di potenza (esempio bodybuilding), favoriscono l'aumento di massa muscolare e, di conseguenza, innalzano il metabolismo basale


FASE DI INDUZIONE

La dieta Atkins si compone di quattro fasi distinte. Il primo periodo è chiamato di INDUZIONE e dev'essere seguito per almeno due settimane. Durante questa prima fase la dieta impone una forte limitazione dell'apporto glucidico, che non deve superare i 20 grammi al giorno (si noti che in 100 grammi di pasta si trovano circa 75 grammi di carboidrati). Andranno pertanto evitati tutti gli alimenti ricchi di carboidrati, sia semplici che complessi (riso, pasta e cereali in genere, dolci, snack, patate, bibite zuccherate, marmellate, buona parte della frutta e anche diverse verdure). In compenso si potranno mangiare senza particolari restrizioni bistecche, pesce, formaggi, uova, vegetali a basso indice glicemico e condimenti vari (vanno evitati soltanto i grassi idrogenati presenti nelle margarine).
Secondo la dieta Atkins questa prima fase serve ad abituare l'organismo a bruciare più efficacemente i grassi e a stabilizzare la glicemia.CONTINUAZIONE DELLA PERDITA DI PESO

In questa seconda fase la dieta Atkins prevede un leggero aumento dell'apporto glucidico. In particolare la quota di carboidrati presenti nella dieta dev'essere aumentata di 5 grammi al giorno, fino a quando non si raggiunge "il livello critico di carboidrati necessario per dimagrire".
Per capire quando arrestare l'aumento dell'apporto glucidico è importante tenere sotto controllo l'ago della bilancia. Quando la perdita di peso si arresta la dieta Atkins consiglia di tornare indietro, diminuendo l'apporto di carboidrati di 5 grammi al giorno, fino a raggiungere una moderata perdita di peso (compresa tra i 400 ed i 1400 grammi alla settimana).
Questo livello è variabile da persona a persona e comunque molto inferiore rispetto a quanto si è abituati ad assumere con la tradizionale dieta mediterranea (circa 250 grammi di carboidrati al giorno).
I piccoli incrementi glucidici (i famosi 5 g al giorno) vanno soddisfatti aumentando leggermente l'apporto di vegetali, di frutta non zuccherina e di quella secca. Anche in questa seconda fase la dieta Atkins vieta nel modo più assoluto pasta, pane, cereali, dolciumi e derivati.


PRE-MANTENIMENTO

Quando si è vicini al raggiungimento del peso ideale o desiderato si entra nella terza fase. Durante questo periodo la dieta Atkins consiglia di aumentare l'apporto di carboidrati di 10 grammi alla settimana. Scopo di queste terza fase è di ridurre la perdita di peso a non più di 500 grammi alla settimana, preparando il corpo alla quarta e ultima fase di mantenimento.


MANTENIMENTO

Arrivato a questo punto il soggetto ha ormai imparato a conoscere il proprio corpo e, grazie alla precedente fase di sperimentazione, è consapevole della quantità di carboidrati necessaria per mantenere il suo peso corporeo in un certo range di normalità. La maggioranza delle persone è costretta anche in questa fase a limitare l'apporto glucidico tra i 60 ed i 90 grammi al giorno. Tale vincolo rende la dieta Atkins difficilmente compatibile con le normali abitudini alimentari mediterranee.


INTEGRAZIONE: consapevoli del ridotto apporto di fibre, vitamine e minerali derivante dal ridotto consumo di cereali e di alcuni tipi di frutta, i sostenitori della dieta Atkins consigliano di integrare il proprio menù con multivitaminici, antiossidanti e crusca


Nonostante tutto ciò tale dieta è stata ritenuta per molto tempo una dieta piuttosto pericolosa per la salute, potenziale fonte di disturbi cardiovascolari, malattie renali e aumento del colesterolo.

Finisce il regno della dieta Atkins????


Milioni di Europei hanno provato la dieta Atkins, sono state riportate storie di risultati eccezionali, ma le preoccupazioni sull’ equilibrio nutrizionale di questa dieta e sulla difficoltà nel seguirla a lungo termine possono significare che la dieta Atkins è alla fine del suo regno.
A dispetto di tutte le raccomandazioni ufficiali per una dieta sana, la dieta Atkins invoca il consumo libero di grassi, come il burro, e di carne, pesce, uova e latticini a piacere. Il rovescio della medaglia consiste nel fatto che il consumo dei carboidrati dolci (zuccheri) o saporiti (amidi) viene rigorosamente ridotto. La dieta consente inoltre soltanto apporti limitati di vegetali e specialmente di frutta, che può contenere quantità significative di amidi o zuccheri. Anche se tutto ciò appare improbabile, seguendo questo regime si perde peso.
Allora, come funziona?


Iniziale perdita d’acqua, ma non di grassi

Innanzitutto, dato che con questa dieta vengono introdotti pochi carboidrati, l'organismo inizia ad utilizzare i propri depositi di carboidrati noti come glicogeno. Nell'organismo il glicogeno è legato all'acqua, che viene eliminata quando il glicogeno è esaurito. Ciò significa che la rilevante perdita iniziale di peso, quando si comincia una dieta povera di carboidrati, è in gran parte dovuta all'eliminazione dell’acqua e non a quella dei grassi.


Soppressione dell'appetito

Una volta che i depositi di glicogeno sono stati esauriti, l'organismo inizia ad utilizzare i propri tessuti adiposi e muscolari per produrre energia. Quando i grassi sono sfruttati in assenza di carboidrati, l'organismo produce delle sostanze denominate chetoni, che vengono normalmente eliminate con l'urina. Ma, se i livelli di chetoni sono molto elevati, questi composti possono cominciare ad accumularsi nel sangue e se ne può percepire nell'alito l'odore, che ricorda quello dello smalto per unghie. Questo stato di chetosi può provocare nausea ed affaticamento, ma le persone tendono a tollerare questi effetti, perché sono un indicatore del fatto che si stanno assumendo pochi carboidrati. I chetoni contribuiscono a sopprimere l'appetito, così come fa anche la dieta altamente proteica, con conseguente riduzione spontanea dell'ingestione di cibo. Così sebbene sia permesso mangiare quanto si voglia, in effetti vengono introdotte meno calorie perché non si ha appetito1.


Di fficile riuscire a perseverare

La dieta Atkins non corrisponde alle raccomandazioni per una dieta sana ed ammette soltanto alimenti poveri di carboidrati. La mancanza di scelta può essere una ragione importante per cui si è portati a mangiare di meno, ma è anche uno dei motivi principali per cui la dieta viene abbandonata. Le scelte alimentari consentite finiscono per stancare, rendendo sempre più difficile seguire la dieta con il passare del tempo. Recentemente è stato dimostrato che con diete di tipo Atkins si perde più rapidamente peso nei primi 6 mesi, rispetto a diete a basso tenore di grassi basate sul controllo delle calorie, però dopo 12 mesi non si notano differenze nel tasso di successo2,3. Sembra che molti diversi tipi di diete conducano a risultati simili quanto a perdita di peso nel lungo termine; il fattore principale di successo sta nella possibilità di inserire facilmente queste diete nelle abitudini alimentari quotidiane4.
Una scelta non sana
Ci sono molte ragioni per cui la dieta Atkins non è una scelta sana. Innanzitutto la dieta Atkins è solitamente ricca di grassi, specialmente grassi saturi, ed ancora non è del tutto chiaro quali possano essere i rischi a lungo termine di questa dieta sulla salute del cuore. Inoltre l'alto contenuto proteico della dieta impone un maggior lavoro ai reni per trasformare ed eliminare tutte le scorie proteiche. Si tratta anche di una dieta non equilibrata dal punto di vista nutrizionale - l'esclusione di cibi ricchi di carboidrati come granaglie, frutta e verdure significa che le vitamine d’origine vegetale, i minerali e le fibre così come anche composti del tipo dei flavonoidi, carotenoidi ed altri antiossidanti non vengono forniti dalla dieta in quantità sufficienti. Mentre il consumo di questi cibi andrebbe aumentato, e non diminuito dato che contribuiscono a proteggerci da malattie come quelle cardiache e dal cancro.

L'interesse del pubblico si sta spostando

Anche se inizialmente sembrava attraente, la dieta Atkins sembra diventare noiosa dopo un po’ e non conduce, rispetto ad altri programmi dietetici, a perdite di peso superiori e durature. Un certo numero di studi scientifici è in corso o in fase di progetto, al fine di esaminare gli effetti a lungo termine sulla salute di una dieta così sbilanciata, nel frattempo comunque la sua popolarità potrebbe già andare scemando. L'interesse del pubblico si sta spostando verso altre direzioni e sono già calate le vendite di libri e prodotti della dieta Atkins.

Testi di riferimento

Astrup A, Larson T and Harper A (2004) Atkins and other low-carbohydrate diets: hoax or an effective tool for weight loss? The Lancet 364:897-899.

Foster GD et al (2003) A randomized trial of a low-carbohydrate diet for obesity. New England Journal of Medicine 348:2082-2090.

Stern L et al (2004) The effects of low carbohydrate versus conventional weight loss diets in severely obese adults: one year follow up of a randomised trial Annals of Internal Medicine 140:778-785.

Dansinger ML et al (2005) Comparison of the Atkins, Ornish, Weight Watchers, and Zone Diets for Weight Loss and Heart Disease Risk Reduction. A Randomized Trial. Journal of the American Medical Association 293:43-53.

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